Storia
La Parrocchia
Dal 1829 al 1835 presiede questa conunità il Rev. Placido Puzzolo che, secondo l'annotazione del citato M. D'amico, muore in quell'anno.Dal 1835 al 4 gennaio i 1846 gli atti vengono firmati dal Rev. Giuseppe Scarcella. Dal 15 gennaio 1846 al 9 aprile risulta il Sac. Filippo Finocchio. Annota nel suo libro l'Arciprete M. D'Amico: "Rev. Filippo Lisi - cappellano in Misserio + 1868 di anni 64."
Il secondo libro dei Battezzati del nosto paese che dal 1869 al 1910, porta nella prima pagina la seguente nota:" ... Si sono battezzati bambini nella Chiesa madre di Casalvecchio e quindi annotati in altri libri ed anche in questa di Misserio ce ne sono annotati del villaggio di Misitano".
Dal 4 ottobre fino al 20 gennaio dal 1870 gli atti sono firmati dal sac. Giuseppe Rizzo, poi sino al 15 dicembre gli atti vengono redatti, alcuni dal predetto sac. Giuseppe Rizzo, altri da P. Antonio Lo Re. Dal febbraio 1874 fino al 18 aprile 1904 vi è il Rev. Carmelo Finocchio. Dopo questa data e fino 1928, gli atti di Battesimo sono redatti da una sequela di sacerdoti: sarà forse quel periodo burrascoso di instabilità e di lotte contro i preti che si susseguivano a ritmo accelerato e di cui vi è memoria nella tradizione popolare di questo nostro paese.
Si rilevano el seguenti firme: Sac. Carmelo Finocchio (1909), Sac. Lo Schiavi Giuseppe (dal 1909 al 1939, Sac. Pietro Muscolino (solo qualche atto), P. Arcangelo Cappuccino (dal 1914 al 1917), P. Giampietro Cappuccino Dal 1917 al 1919), Sac. Antonio Cicala (pochi atti), Can. Mario Costa (dal 1919 al 1922), Sac. Antonio Cicala (1922), Sac. Lo Schiavo Giuseppe (1923) poi Sac. Nazareno Carbone, Sac. Innocenzo Albanese O. Fr. M., Sa. Camillo Sibilla, P. Bernardino da Gangi Cappuccino, Sac. Briguglio Arcangelo, P. Raimondo Cappuccino, P. Musco Sebastiano dal Luglio 1924 al 1927. Segue il Sac. Corsello Rosario dal 18 febbraio 1928 con l'ultimo atto di battesimo il 2 luglio 1944. Dal 22 luglio 1944, entra in carica il Sac. Nunziato Mantarro parroco di Misserio per 62 anni fino al 2006 quando a 87 anni per problemi di salute invia la lettera di dimissioni al Vescovo, successivamente muore il 26 Novembre 2009.
I nomi di tutti i detti sacerdoti risultano dagli atti dei Battesimi esistenti nella nostra parrocchia e parimenti dagli altri registri dei Matrimoni e dei Defunti. Per un problema che logicamente ne deriva,si trascrive il primo atto di morte, come è nel registro, sperando di averlo bene interpretato, data la difficoltà della lettura:."Die 16 iulii 1829-Carmelus Defleri quidam Viti et sepultus fuit Mariae La Rosa vir Dominicae Ferraro etatis suae annorum 66 circiter Eccl.ae sacramentis munitus habitatore huius Missaray obiit et sepultus fuit in Ecc. a SS.mae Assunt.it huius ruis. Capp. us Placidus abs Puzzolo". Questa dizione viene meglio determinata in altri atti di morte con la seguente formula:"... et sepultus est in eccelsia filiali sub titulo STE. Marie Assuntionis ruris Missaray comunis Castri Veteris". E questa dizione rimane sino al 1829; dal marzo di detto anno appare e rimane la dizione "... et sepultus fuit in Cemeterio"; in pochi casi risulta la sepoltura "inEcclesia S. Viti" e fra queti casi vi e quello del Sac. Rizzo Giuseppe.
La conclusione evidente è che nel 1829 ci sono due chiese, quella di S. Vito M., sempre nominata negli atti di Battesimo e quella "sub titulo s. te Mariae Assuntionis" adibita , almeno dal 1829, seppelire morti. Da questi atti di morte, con questa dizione, si possono ricostruire infinite ipotesi.
Questa seconda chiesa, nominata nei registri dei defunti, poteva essere nel quartiere oggi denominato Chiesa Nuova, per il fatto soprattutto che, in quella che oggi è una piazza, tutti gli anziani ricordano esservi stato il cimitero di Misserio; cimitero che anteriormente doveva essere una chiesa, anche perchè si usava seppellire i morti nella chiesa. Certo è che vi era la forma di un'abside diroccata e che vi era una piccola campana che porta inciso l'anno 1712 e il nome di D. Carmelo Finocchio. Questa piccola campana ci trasporta ad oltre un secolo prima della data del 1829, da quando incominciano i registri.
Vi è pero' un'altra possibilità: è certo, per i resti esistenti, per la tradizione tramandata, per il nome rimasto alla località che vi è stato un convento o, quanto meno, una casa ove vi erano dei monaci; se vi erano dei monaci, dovevano avere almeno un piccolo luogo adatto alla celebrazione delle sacre funzioni: certo è che alcuni dei più anziani richiamano racconti in base ai quali fino al 1840 vi sono state persone che hanno ascoltato la Messa presso il Convento dei Monaci. Il titolo di Chiesa dell'Assunzione poteva ben essere applicato alla Chiesa dei Monaci Basiliani ed in secondo tempo sarà stata trasferita nell'attuale Piazza Chiesa Nuova, geologicamente più solida e consistente. Si possono fare ipotesi sul luogo ove fosse la Chiesa di S.Maria dell'Assunzione, ma non si può dubitare della sua esistenza anche per la conferma che viene da studi recenti.
A partire dal 4 ottobre 1786 l'allora abate di Savoca don Felice Sturiale effettuò una visita di ispezione presso la Chiesa di S. Maria dell'Assunzione e la Chiesa di S.Vito in Misserio; qui fu ispezionato anche l'altare di Maria del Monte Carmelo e di S. Maria dell'Idria. Come si è perduto il ricordo di una Chiesa dedicata alla Maria dell'Assunzione, così è andata perduta la memoria di un'altare di S. Maria dell'Idria, devozione che doveva essere molto diffusa, dato che in Casalvecchio, nella Chiesa di S. Teodoro si conserva una raffigurazione pittorica di S.Maria dell'Idria
Quindi esistevano due chiese nel nostro paese di quella di S. Maria dell'Assunzione, e quella di San Vito Martire, della prima abbiamo detto e della quale si conserva solo il ricordo, in quella di San Vito invece, si riunisce ancora la nostra comunità parrocchiale. Ma a quando risale la costruzione della chiesa di San Vito, vediamolo. Nessuno può dirlo, infatti non esistono documenti. Dal racconto dei più anziani tramandatoci, si fà risalire la costruzione al 1706, quale opera di un muratore tale Girolamo Conte di Roccalumera data che può essere accettata in quanto coincide con quella incisa su una pietra della chiesetta di Fautarì ove vi è pure una campana che porta la stessa data e l'iscrizione: Vincenzo Toscano per sua devozione, mentre in Misserio vi è una piccola campana con la data 1712 e l'iscrizione D. Carmelo Finocchio.
Certo è che l'altare maggiore della Chiesa risale a 1898 ad opera di S. Seminara, data che risulta impressa sull'altare di marmo policromo. Ed ecco come appariva invece il prospetto della chiesa intorno al 1911, data che ci ricordano gli anziani in cui gli abitanti del paese con sacrifici spontanei e liberi, animati dalla Fede e dall'amore verso la loro chiesa, hanno trasportato dal torrente attraverso 'a chianata i san vitu la salita di San Vito, la sabbia necessaria per la sa costruzione, anche se in muratura rustica con tanti buchi, e un interno con colonne sbilenche che la dividevano. Tali sacrifici si rinnovarono negli anni 1955-56, quando generosamente con le loro offerte di denaro vollero rendere presentabile il prospetto, che sotto la direzione dei lavori di don Peppino Di Natale di Casalvecchio Siculo assume l'aspetto che ancora oggi conserva. Fatto l'esterno si passo alla sistemazione dell'interno che presero il via nel 1968 ad opera dell'impresa Crimaldi su progetto degli Ing. Ariosto e Caminiti, durante i lavori all'interno vennero alla luce delle tombe, esse erano scavate in profondità per circa due metri costruite a forma di stanza e chiuse a volta con mattoni e calce. Tali tombe come i resti& risalivano ad oltre duecento anni prima, tesi avvalorata sia dai racconti dei più anziani che dalla forma di qualche stivaletto ritrovato.
Ecco ora dopo quasi trecento anni di vita come appare la nostra Chiesa, ora c'è il campanile e l'orologio, ma tante altre cose restano ancora da fare, noi giovani memori e orgogliosi di quanto hanno fatto i nostri avi, cercheremo di continuare le tradizioni di Fede che ci hanno tramandato e l'amore per la loro e nostra Chiesa.
Giorno di giubilo per la nostra comunità è il 15 Luglio 1972 la nostra Chiesa dopo i lavori di ristrutturazione viene riaperta al culto, ecco Mons. Francesco Fasola che consacra il nuovo altare in occasione dell'inaugurazione della restaurata Chiesa.
Le Origini
Molte teorie vengono sostenute sulle origini di questo paese:
Una prima teoria dice che le origini di Misserio risalgono ad epoca preistorica, probabilmente ad opera dei Siculi, e che successivamente fu colonizzato dai Fenici che arrivavano da Phoinix.
Un'altra teoria sostenuta dal sac. Nunziato Mantarro, parroco del paese fino al 2005, narra che le origini risalgono ad epoca romana, ad opera di uomini che provenienti da Messina viaggiarono attraverso i Peloritani alla ricerca di terreni fertili e stabilendosi su questo territorio fecero nascere Missaniorum Pagus ovvero il villaggio dei Messinesi.
Un altro storico locale, Carmelo Ucchino, sostiene invece che Misserio sarebbe nato durante la colonizzazione greca della Sicilia, il nome del paese deriverebbe dal greco Massarìa che ancora oggi da il nome a un borgo dell'isola greca di Santorini.
Purtroppo non esistono rilevamenti archeologici che possano confermare una di queste teorie, le prime notizie storiche risalgono al 1139, precisamente quando Missarium venne accorpato dai Normanni alla Baronia di Savoca fino al 1817; una fonte di notizie che narra della dipendenza di Misserio a Savoca è il DIZIONARIO TOPOGRAFICO DELLA SICILIA di V. Amico (1757) che riprende il DE REBUS SICULIS DEL Fazello (1558) e che così scrive alla voce "MESSANO lat. Missanum (V. D.) ed altrimenti Missario, municipio di Savoca che occupa un terreno declive per l'alveo del fiumicello, sotto casalvecchio a settentrione. Costa (sic) di 50 case e 108 abitanti. Si ha una chiesa, e va soggetto all'archimandrita di Messina che ne è anche il Signore temporale. Certo è che Misserio è legato a Savoca, anzi è uno dei casali di Savoca. Sempre V. Amico scrive al nome Savoca "Paese oggi celebre ma di recente nome, perciò la mensione di esso non accorre avanti il 1415, sebbene attesta Pirri essersi formato sotto Ruggero da vari casali... é ricinto (il paese di Savoca) di casali dei quali sono alcuni situati da occidente nelle voci loro proprie, denominandosi Casalvecchio, Pagliara, Antillo, Missano(cioè Misserio), Locadi e Palmolio. Van soggetti al Magistrato di Savoca, siccome Municipio, e colle leggi di Savoca dirigono; nondimeno appo Casalvecchio e Pagliara, che sono più popolosi, stanno peculiari amministratori delle pubbliche cose. Vien poi sui casali e sopra Savoca, anche per signore temporale, l'Archimandrita, che si è barone di Savoca. Nel 1540 recò il censimento coi casali 941 case, e non molto dopo 4469 anime.
Nel 1820 venne accorpato al comune di Casalvecchio Siculo, gli scritti di Domenico Puzzolo-Sigillo, presidente dell'Archivio Storico di Messina, attento ricercatore del passato del suo paese natale (Casalvecchio Siculo), ci fa sapere preziose notizie circa il nostro piccolo paese e scrive: "il Comune di Casalvecchio Siculo prima che la recentissima S. Teresa Riva divenisse rapidamente tanto importante da essere capoluogo di mandamento, faceva parte del mandamento di Savoca....Sono frazioni di questo Comune (Casalvecchio siculo) Messerio o Misserio a Km. 5 dal centro, Fautarì Km. 4.500, S. Carlo a Km 6,500......ecc, ed aggiunge a proposito del nostro piccolo centro: Ciò non pertanto, circa a MESSERIO, che è la più importante e popolosa frazione, già insieme a Casalvecchio noverata tra i municipi di Savoca soggetta all'Archimandrita di Messina, così nel temporale come per lo spirituale.
Nel 1924 diventa parrocchia autonoma, poichè prima dipendeva dall'Arcipretura di Casalvecchio Siculo.
Nel 1928 Venne accorpato al comune di Santa Teresa di Riva.
Gli abitanti di Misserio lottarono tanto contro Savoca, Casalvecchio Siculo e Santa Teresa di Riva per ottenere l'autonomia comunale ma questo progetto non si realizzò mai!
Evidentemente nella lotta di separazione di Casalvecchio Siculo da Savoca, Misserio, avrà seguito le sorti del primo che divenne indipendente, per quanto riguarda il civile con Real Dispaccio datato 6 Luglio 1793, e per quanto riguarda la giurisdizione ecclesiastica , con Bolla Archimandritale del 23 Dicembre 1795.
Nel 1970 Misserio contava circa 1000 abitanti ma fino ai giorni d'oggi, sempre più gente ha lasciato questo fantastico paese facendo diminuire sensibilmente questo numero.