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Venerdì - Il Viaggio continua...
All'una di notte arriva la prima sveglia per i pellegrini che hanno deciso di intraprendere a piedi scalzi questo cammino. Il percorso da scalzi è molto duro ed essendo anche più lento, la partenza viene anticipata di un ora rispetto agli altri ed insieme a loro partono anche altri pellegrini che decidono volontariamente di accompagnarli.
All'una e mezza di notte arriva la seconda sveglia, l'organizzazione a questo punto sveglia i pellegrini incitandoli a prepararsi.
Alle due, tutti pronti si riparte, da qui si inizia nuovamente il cammino e si risale la montagna attraversando per prima, lungo un piccolo viottolo percorribile solo in fila indiana,
località Grotta Campana, scorciatoia che permette di risparmiare strada rispetto il percorso normale effettuato dalle automobili, il passo più famoso di questa salita viene chiamato "Fimmina Motta", un passo molto stretto dove una leggenda narra della morte di una donna. L'attraversamento di Grotta Campana dura 1 oretta, dopodichè si lascia il viottolo attraversando una scaletta
e si riprende la strada normale. All'arrivo della scaletta ad aspettare ci sono delle auto di supporto guidate da volontari che preparano caffè e merendine per i pellegrini. Il punto più alto che i pellegrini raggiungono, ca 1200 m.s.l.m., prima di riscendere nuovamente la montagna viene chiamato "E Tri Coni", il nome deriva dalla presenza di piccole Icone che contengono la statuetta della Madonna del Tindari costruite dai vari pellegrinaggi che negli anni hanno percorso quella strada;
Inizialmente le Icone erano 3 poi con il passare degli anni, ne sono state costruite altre. Da questo punto la vista è spettacolare, voltando lo sguardo verso un lato è possibile vedere il Santuario in lontananza e quindi la costa Tirrenica, voltando lo sguardo dall'altro lato è possibile vedere la costa Jonica. Qui rivolti verso il Santuario, i pellegrini chiamano Maria SS, uno di essi incita tutti con la frase "TUTTI IN AMMUNIA, CHIAMAMU LU NOMI DI MARIA", e tutti rispondono "EVVIVA LA GRAN SIGNURA MARIA" e poi "GHIAMAMU, GHIAMAMU A CU N'AIUTA" e tutti "EVVIVA LA GRAN SIGNURA MARIA", in quel momento la pelle d'oca è inevitabile.
A questo punto si lascia il versante Jonico dei Peloritani e si riscendere dal versante Tirrenico e verso le 6.00 si raggiunge la prima località importante che è Piano Margi,
qui ci si riposa per un po' per poi ripartire verso il primo paese del versante Tirrenico che incrocia il cammino dei pellegrini, Bafia.
Dopo ca. 5 ore e mezza, stremati dalla discesa che a volte paradossalmente può risultare più faticosa della salita
si arriva finalmente a Bafia.
Qui i pellegrini vengono accolti dal parroco del paese che benedice il pellegrinaggio, mette a disposizione i servizi della parrocchia e da bere. A bafia viene effettuata una sosta più lunga dove i pellegrini solitamente fanno colazione al bar o passano alla bottega per comprarsi dei panini imbottiti.