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Giovedì - La Partenza

Il pellegrinaggio dura 4 giorni, il giorno della partenza varia di anno in anno, la regola generale è che si ritorna l'ultima Domenica del mese di Maggio, per esempio, quest'anno (2010) l'ultima domenica di Maggio cade il giorno 30 quindi la partenza è fissata per giovedì 27.

 

Tutto inizia giovedì alle ore 15:00, dalla Chiesa di S. Vito Martire si preleva lo stendardo di Maria SS. del Tindari che da quel momento sarà sempre in testa a guidare il pellegrinaggio e cantando tutti insieme l'inno "Evviva del Tindari",  accompagnati dalla Banda Musicale, si parte con una lunga processione che comprende pellegrini e chi per vari motivi non può unirsi a loro e attraversando tutto il paese,

si arriva in c.da Mondello dove oggi sorge la nuova Icona dedicata alla Madonna del Tindari,

consacrata il 7 Agosto 1988 da S. Ecc. Mons. Ignazio Cannavò.

Qui la gente si saluta e si abbraccia, l'emozione affiora, gli sguardi di chi resta diventano eloquenti e tradiscono i sentimenti che ognuno di loro prova per questo evento, augurano buon viaggio a chi parte, con la speranza nel cuore di unirsi a loro il prossimo anno e chi parte ricordando a coloro che restano, chiunque esso sia, parente, amico o conoscente, che sarà ambasciatore anche delle loro preghiere di domanda, di ringraziamento, di lode che egli porterà ai piedi della Madonna Bruna.

Ad un tratto una voce perentoria invita a chiamare tutti insieme la Madonna Celeste  e tutti rispondono "EVVIVA LA GRAN SIGNURA MARIA".

Ora il pellegrinaggio inizia il viaggio verso la sua meta e lascia il paese di Misserio per arrivare ad Artale,

paese immediatamente successivo, e co-partecipante del Pellegrinaggio.


 Gli abitanti di questo paese solitamente accolgono i pellegrini offrendo a loro da bere

e dopo aver salutato gli abitanti di Artale che restano si riparte

e si risale le montagna attraverso una fiumara

e dopo ca 3 ore di cammino, si raggiunge la prima vera tappa del viaggio, Firricchio.

Firricchio, è una località immersa nel bosco dove vi sono dei terreni coltivati i quali proprietari ospitano i pellegrini per la notte.

Si arriva verso le 19.00, si cena, e verso le 20.30 si recita il tradizionale Rosario in dialetto Siciliano alla Madonna del Tindari,

momento solenne cui nessun pellegrino vi può rinunciare. Questo momento termina con la canzone Evviva del Tindari che tutti cantano a scuarcia gola.

Prima di rompere le righe viene chiesto ai pellegrini di entrare nel piccolo ufficio improvvisato per l'occasione, per apporre la propria firma su un quaderno a testimonianza della propria presenza e per lasciare una piccola quata di partecipazione utilizzata dalla commissione per soli fini organizzativi. A questo punto i pellegrini si preparano per la notte, molti decidono di portarsi le tende da campeggio che montano sui terreni circostanti che i proprietari danno gentilmente in concessione per l'occasione,

molti decidono di dormire in delle case concesse sempre dai proprietari e preparate con della paglia posizionata sul pavimento dove potranno essere messe delle coperte, altri invece decidono di dormire in macchina o in un sacco a pelo davanti al fuoco che solitamente viene acceso.

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