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 Gli abitanti di questo paese solitamente accolgono i pellegrini offrendo a loro da bere

e dopo aver salutato gli abitanti di Artale che restano si riparte

e si risale le montagna attraverso una fiumara

e dopo ca 3 ore di cammino, si raggiunge la prima vera tappa del viaggio, Firricchio.

Firricchio, è una località immersa nel bosco dove vi sono dei terreni coltivati i quali proprietari ospitano i pellegrini per la notte.

Si arriva verso le 19.00, si cena, e verso le 20.30 si recita il tradizionale Rosario in dialetto Siciliano alla Madonna del Tindari,

momento solenne cui nessun pellegrino vi può rinunciare. Questo momento termina con la canzone Evviva del Tindari che tutti cantano a scuarcia gola.

Prima di rompere le righe viene chiesto ai pellegrini di entrare nel piccolo ufficio improvvisato per l'occasione, per apporre la propria firma su un quaderno a testimonianza della propria presenza e per lasciare una piccola quata di partecipazione utilizzata dalla commissione per soli fini organizzativi. A questo punto i pellegrini si preparano per la notte, molti decidono di portarsi le tende da campeggio che montano sui terreni circostanti che i proprietari danno gentilmente in concessione per l'occasione,

molti decidono di dormire in delle case concesse sempre dai proprietari e preparate con della paglia posizionata sul pavimento dove potranno essere messe delle coperte, altri invece decidono di dormire in macchina o in un sacco a pelo davanti al fuoco che solitamente viene acceso.

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